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mercoledì 23 gennaio 2013

Face book spinge all'invidia e all'infelicità

Gli utenti di face book provano una costante sensazione di invidia aumentata dal fatto che la maggioranza dei profili è costruita in modo da amplificare e spesso fingere la felicità personale. 


Questo è ciò che si evince da una ricerca  che verrà presentata nel dettaglio a Febbraio.

Il social network più amato, oltre a rovinare i rapporti spingerebbe  la maggioranza degli utenti che raccolgono quotidianamente notizie sulla vita di amici e conoscenti on line a provare una costante sensazione di invidia aumentata dal fatto che la maggioranza dei profili di Facebook è costruita in modo da amplificare e spesso fingere  la felicità personale. 

Per ora siamo stati solo informati degli effetti di facebook sui suoi utenti . L'indagine sarà presentata nel dettaglio all'undicesima conferenza internazionale Wirtschaftsinformatik (Information Systems) a febbraio a Lipsia. Dallo studiodi  Peter Buxmann dell'Università di Darmstadt e Hanna Krasnova dell'Università Humboldt a Berlino,  ne è venuto fuori che se un utente scruta  altri profili e ne percepisce la felicità, vera o presunta non conta, è stimolato a dare un' immagine di se migliore, in pratica il suo profilo diventerà anch' esso fonte di invidia per gli altri.I ricercatori hanno inoltre dimostrato che gli utenti raramente ammettono di provare invidia ma tendono ad attribuirla ad altri utenti e che c'è una correlazione tra l'invidia provata su Facebook on line e la soddisfazione generale per la vita off line. 

Face book in effettti ha tolto la vita di relazione con gli altri ma non solo,  c'è gente che vive costantemente attaccata al suo pc e al suo telefonino per postare uno stato, una foto; si è scatenata la mania delle foto.

Forse ognuno di noi dovrebbe imparare ad usare face book solo per mantenere contatti o per allacciarne di nuovi in ambito lavorativo o delle relazioni ma come ogni cosa, mi vien da dire, "il troppo storpia".


mercoledì 28 novembre 2012

Benedetto XVI approda su Twitter

Ratzinger  ha parlato da sempre dell'importanza di internet ed  invitava proprio i giovani a farsi interpeti della sfida della nuova evangelizzazione, da portare avanti anzitutto sul Web e sui nuovi media; così Lui stesso ha deciso di accogliere la sfida dei social network ed in particolare di quello tra i più popolari al momento, Twitter.

L' account di Benedetto XVI sarà presentato ufficialmente il 3 dicembre, in sala stampa vaticana dai responsabili della comunicazione della Santa sede, mons. Claudio Maria Celli, presidente del pontificio consiglio delle Comunicazioni sociali e dal sottosegretario Paul Tighe, dal direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, dal direttore dell’Osservatore romano, Gian Maria Vian, e dal media advisor Greg Burke.; precisando che l'account sarà poi attivo nei giorni seguenti.

Benedetto XVI forse non digiterà in prima persona i tweet anche perchè non ha mai avuto un rapporto idilliaco con il pc, sarà senz' altro aiutato nella gestione dell' account; ovviamente i " cinguettii" saranno visionati da Lui  prima di essere messi in rete.

Twitter oltre ad essere amato da vip e gente comune è assai gradito in tutto il mondo da cardinali e vescovi. Molto attivo e presente sul popolare social network è anche il presidente del pontificio consiglio della Cultura il cardinale Gianfranco Ravasi che  twitta versetti della Bibbia in italiano e in latino, lingua ufficiale del Vaticano che il Papa vuole rilanciare.

Non ci resta che aspettare il 3 dicembre per ascoltare il primo "cinguettio" di Ratzinger che sarà senz'altro breve e profondo infatti  nel messaggio per la 46ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Benedetto XVI rilevava come «nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità».