venerdì 23 novembre 2012

Il modello politico degli ultimi decenni: il pagliaccio.



I politici sono  troppo occupati a ridicolizzarsi e a insultarsi che davvero non possono occuparsi delle problematiche degli italiani e magari leggere i dati Istat. L' ordine del giorno: mai schiodarsi dalla  loro poltrona.


Questi ultimi non rivelano nulla di buono, il tasso di disoccupazione è aumentato. Il numero dei disoccupati, pari a 2.774 mila, aumenta del 2,3% rispetto ad agosto (62 mila unità). Il tasso di disoccupazione è pari al 10,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto e di 2,0 punti nei dodici mesi. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 608 mila e rappresentano il 10,1% della popolazione in questa fascia d'età.

I dati più recenti confermano il rallentamento del ciclo internazionale. In Italia, l'incertezza che segna l'attuale fase ciclica e la capacità produttiva inutilizzata costituiscono un fattore di freno alle decisioni di investimento delle imprese, sulle quali pesano anche le difficoltà incontrate nell’accesso al credito bancario, soprattutto per quelle di piccola e media dimensione.

Secondo l’Istat un italiano su quattro è a rischio di povertà e  otto milioni di cittadini vivono già in una condizione di indigenza. I giovani sono un altro punto debole della catena. Sono sempre più ai margini. Alla fine dello scorso anno un dossier della Caritas e della Fondazione Zancan segnalava che in soli cinque anni, tra il 2005 e il 2010, il numero di giovani che si rivolgono ai Centri di ascolto per i poveri è aumentato del  59,6%. Tra di loro il 76,1% (era il 70% nel 2005) non studia né lavora. (tg24)

“Ventotto milioni di persone vivono la crisi”, ha dichiarato il ministro per lo sviluppo Corrado Passera.  L’Istat afferma che, l’Italia torna indietro di decenni quanto a redditi e risparmi. Ma la spesa sociale a sostegno di disoccupati e famiglie a rischio indigenza, ha fatto notare il presidente della Bce  Mario Draghi, è su livelli, in rapporto al Pil, “pari a meno della metà rispetto a quelli europei”..

I pensionati poveri, tra l’altro sono 2,3 milioni (dati 2010)  cioè il 29,8% di quelli che percepiscono un assegno sotto i 915,52 euro. Un numero che è cresciuto ancora di più.
Sono 8,2 milioni (il 13,8% della popolazione) gli italiani in situazione di povertà, è l’allarme lanciato dalla Caritas. Mentre l'Istat afferma che il 24,5% delle persone residenti nel nostro Paese (14,7 milioni) è a “rischio di povertà e di esclusione sociale”. E il 6,9% è in una condizione di “grave deprivazione materiale” (sulla base di criteri come quello di non poter far fronte a spese impreviste o non essere in grado di pagare le bollette o di mangiare carne o pesce almeno una volta ogni due giorni).
Avendo questa visione d’insieme mi sembra chiaro che bisognerebbe ridurre la pressione fiscale, ridurre le tasse, incentivare l’occupazione e iniziare a sviluppare un piano industriale a livello nazionale e regionale, occuparsi delle politiche giovanili e soprattutto delle politiche sociali.   Non è un’ utopia, questa è la realtà. Lo Stato deve attuare la politica del buon padre di famiglia;  Kolberg diceva :  “Giustizia non è dare a tutti le stesse cose, Giustizia è dare ad ognuno ciò che è a lui necessario ”.  La Giustizia sociale: è l'esigenza di sopprimere la miseria, la disuguaglianza, lo sfruttamento, l'oppressione dei lavoratori o della povera gente tramite un programma politico di attuazione di riforme particolari dell'economia e in generale della società.
La colpa non è di Monti . No, di certo. A mio avviso sta facendo un ottimo lavoro sul fronte delle legalità, sulla sua capacità di dare un tono e un contegno a questa politica che fino a qualche ora prima del suo insediamento ha fatto ridere il mondo intero. I nostri politici si sono dimostrati dei pagliacci, non me ne vogliano, è la realtà dei fatti. Ognuno pensava ai suoi porci comodi. Fiorito è stato sono il primo, a mio avviso, di una lunga serie.  Monti e i politici italiani potrebbero fare molto altro. Da questa crisi di sicuro non si esce senza idee. Gli italiani pensano che debba tornare Berlusconi  a guidare questa carcassa di nazione; ma davvero pensate che quest’ultimo sia il nostro Salvatore ?




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