sabato 8 giugno 2013

Giornalista scientifico, laureato alla Cattolica, scrive solo parolacce.

Vito Tartamella, giornalista scientifico
Vito Tartamella, 47 anni giornalista scientifico, caporedattore del mensile Focus è il massimo studioso italiano di turpiloquio. 
Reinhold Aman, fondatore della rivista accademica "Maledicta", dedita allo studio del linguaggio offensivo, gli ha conferito questa eccellenza.

Nel 2006 uscì il Best-Seller "Parolacce" nel quale spiegava perchè le diciamo, che cosa significano e quali effetti hanno. Ora invece uscirà la sua statistica delle imprecazione più diffuse -"non posso per il momento rilevare quali, dico solo che non si tratta di citazioni tratte dai giornali o da internet", è quanto affermato da Tartamella.

Laureato in filosofia nel 1992 con 110 e lode all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, figlio di un maresciallo maggiore della guardia di finanza e di una maestra elementare, originari di Trapani. 
Oggi è sposato con la sua collega Paola Erba di Rai News e padre di un bimbo di 5 anni.
 Ad indirizzarlo verso il giornalismo fu il padre Giovanni, che nel 1986 lesse un annuncio sul "Cittadino", bisettimanale cattolico di Monza e Brianza. L'esperienza durò poco alla terza stroncatura la sua carriera di recensore era finita: se l'era presa con un disco di Scialpi.
Tartamella, continuò la sua carriera nella cronaca in tantissime testate fino ad approdare a "Focus" nel quale di occupa di turpiloqui di vario genere. 
 Alla fine tutto questo è diventato un libro e un Blog che gli ha spalancato prospettive internazionali. Diana Hales gli ha dedicato un capitolo nel suo volume "La Bella Lingua".

Tartamella afferma che c...o sia diventato nella società attuale una sorte di jolly linguistico.
Oggi a seconda delle circostanze, può esprimere sorpresa, cazzo!, offesa, cazzone, elogio, cazzuto, rabbia, incazzato, approssimazione, a cazzo, dissapore, scazzo.
Il corrispettivo femminile non gode certo di minore audience.
Ha scovato espressioni forti persino nella Bibbia, nel libro di Malachia.
Fra le minacce dei sacerdoti infedeli, c'è anche quella di smerdarli: "Se non mi ascolterete, dice il Signore, io spezzerò il vostro braccio espanderò sulla vostra faccia escrementi".
Sparlano anche i medici. Su 80 ore e mezzo di attività chirurgiche, si è totalizzato in media un punto, cioè una parolaccia, ogni 51,4 minuti.

Oggi giorno la parolaccia è diventata abitudine pura consuetudine.
Corriamo il rischio dell'inflazione della parola e della parolaccia, l'usura dei concetti e delle relazioni.

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